Serie A

Le nuove norme FIGC inguaiano mezza Serie A: ecco le squadre in difficoltà

La FIGC ha approvato una nuova norma "salva vivai", ma potrebbe portare a problemi in diversi club di Serie A: il caso Lazio potrebbe non essere più isolato
Gabriele Gravina
Gabriele Gravina

Il rigore sbagliato martedì da Hojlund contro il Qarabag può essere perdonato vista la vittoria finale, così come i soli due gol segnati finora. Molto più difficile da assorbire per il Napoli, invece, è il costo complessivo dell’operazione: 50 milioni tra prestito (6) e obbligo di riscatto (44) legato alla prossima qualificazione in Champions. Una cifra che pesa sul bilancio e complica il futuro del club. È in questo contesto in cui va letta la battaglia portata avanti da De Laurentiis, ma non solo, negli ultimi confronti federali sul tema del “costo del lavoro allargato”.

La nuova norma

Lunedì, durante il Consiglio Federale, il dg dell’Atalanta Umberto Marino ha provato a convincere la Lega Serie A a escludere gli Under 23 dal tetto del 70% previsto dal nuovo regolamento. Una misura che avrebbe fatto comodo anche a De Laurentiis: liberarsi dall’ammortamento relativo a un 22enne come Hojlund sarebbe stato un grande aiuto. Come riporta il Messaggero, oltre ad Atalanta e Napoli, si trovano in una situazione simile Lazio, Fiorentina, Torino e Genoa, che avrebbero beneficiato della stessa deroga.

La FIGC ha accolto solo in parte la proposta, favorendo più il movimento italiano che i club: dal conteggio vengono esclusi gli Under 23, sì, ma solo quelli convocabili in Nazionale. L’obiettivo è rilanciare i vivai, non alleggerire i bilanci dei presidenti. Il problema, però, resta: molti club rischiano ora di dover generare plusvalenze già a gennaio o, peggio, di dover immettere capitali. Solo chi può contare su stadi di proprietà, ricavi elevati o soci forti alle spalle può dormire sonni tranquilli. Per gli altri, anche una singola mossa sbagliata pesa come un macigno.

Il caso Lazio

In questo quadro torna d’attualità il caso Lazio. Il club è già stato sanzionato il 26 maggio con il blocco del mercato estivo per aver superato i tre indicatori FIGC nella trimestrale di marzo. Ora, dal 1° luglio, resta solo il parametro del “costo del lavoro allargato”. A meno di interventi straordinari o sorprese, Lotito difficilmente riuscirà a rientrare nel limite dell’80%, e a gennaio potrà quindi operare soltanto con acquisti a saldo zero. Intanto, entro il 30 novembre tutte le società di Serie A dovranno inviare i bilanci aggiornati alla trimestrale del 30 settembre: la nuova Commissione li analizzerà e inoltrerà alla FIGC per l’approvazione finale. Solo allora si capirà chi, oltre alla Lazio, sta navigando nelle stesse acque agitate.

Un problema per il futuro

La vera preoccupazione, comunque, riguarda il futuro prossimo: dal mercato dell’estate 2026 scatteranno le nuove regole del manuale delle licenze nazionali, appena approvato. Gli indicatori dovranno essere rispettati rigorosamente, pena il blocco del mercato. È un allineamento alle direttive UEFA, che a sua volta si prepara a sanzionare chi sforerà già entro dicembre. In Serie A è finita l’epoca degli “scudetti del bilancio”: d’ora in poi gli errori si pagheranno tutti.