Lotito punge Inzaghi: “Non esprimo giudizi: storie di una morte annunciata”

Claudio Lotito torna a parlare di Simone Inzaghi, neoallenatore dell’Al-Hilal dopo la finale persa in Champions League contro il PSG. E lo fa senza giri di parole, tornando all’addio del tecnico alla Lazio nel 2021: “Io non esprimo giudizi sul comportamento delle persone… Sono storie di una morte annunciata. Da noi la sua considerazione fu fatta la notte successiva a una cena con la società, avevo già siglato il contratto e lui avrebbe dovuto apporre la firma il giorno seguente. Poi la notte gli ha portato consiglio… Oggi è in Arabia con un altro contratto”.
Un episodio ancora vivo nella memoria del presidente biancoceleste, che ha poi allargato la riflessione anche alla stagione dell’Inter: “Non gli ho detto nulla. Il problema è che quando qualcuno deve vincere il triplete e poi non vince niente… D’altronde come noi, eravamo proiettati all’Europa League e poi non abbiamo vinto nulla”.
Il pensiero di Lotito per la sua Lazio
Guardando al futuro, Lotito ha provato a lanciare un segnale di rinnovata fiducia ai tifosi laziali: “Cercheremo di far tesoro dell’esperienza pregressa, quella di quest’anno, per evitare che si ripetano le stesse situazioni”, ha detto, introducendo il nuovo corso con Maurizio Sarri. «Sarà una Lazio avvincente sulla base dello spirito del Comandante», ha promesso, con la volontà di cancellare due settimi posti consecutivi e l’assenza dalle coppe europee. Sulla stagione appena conclusa, guidata da Baroni, Lotito ha aggiunto: “La squadra aveva una buona tenuta, nella prima parte della stagione eravamo in pole position, poi non abbiamo proseguito”.
Su Tare e Acerbi
Spazio anche a qualche riflessione su vecchie conoscenze del club, come Igli Tare, ora ds del Milan: “Igli è un professionista che ho introdotto io nel ruolo di ds, ha qualità ed è una persona seria. Si è comportato in modo corretto con la Lazio, farà altrettanto al Milan“. Più distaccato, invece, il commento sulla rinuncia di Acerbi, ex Lazio, alla Nazionale: “È un giocatore dell’Inter, questa è una domanda da fare a Marotta. Dovete chiedere ad Acerbi quali sono le motivazioni che sottendono la scelta di dire no all’Italia”.