Serie A

Milan, Berlusconi: “Sono tifoso da sempre. Ora spero che…”

Pier Silvio Berlusoni ha parlato della sua passione per il Milan e della cessione del Monza, di cui era proprietario
Pavlovic, Milan
Pavlovic, Milan

Il Monza è passato di mano. Dopo la morte del padre, Pier Silvio Berlusconi ha preso la decisione di lasciare il club brianzolo, rinunciando alla possibilità di continuare il percorso intrapreso qualche anno prima da Silvio e dalla sua spalla Adriano Galliani. Un’operazione di cui Berlusconi ha parlato anche in occasione della serata dei palinsesti autunnali di Mediaset, rispondendo ad alcune domande di gazzett.it sul Monza, ma anche sulla sua passione, mai nascosta, per il Milan, squadra di cui il padre è stato simbolo nel ruolo di presidente, tra i più vincenti – nel suo ruolo – in tutta la storia del calcio.

La cessione del Monza

«L’operazione della vendita dei brianzoli è stata conclusa qualche giorno fa, ma come famiglia la nostra avventura nel calcio era finita con il Milan. Mio padre e Galliani si sono inventati questo sogno, che però era il loro sogno. E lo dico con tutto l’amore e l’ammirazione profonda che ho per Galliani. Non c’erano le condizioni perché nessuno della famiglia si dedicasse con tempo dovuto al Monza e quindi è stato giusto imboccare la via che abbiamo imboccato. La tentazione di provarci io l’ho avuta, ma poi il mio mestiere e la mia storia (milanista, ndr) mi hanno indotto a ripensarci. Adesso il Monza ha un investitore che crede nel progetto e credo che questa sia la cosa più giusta per il club e per noi come famiglia».

Berlusoni sul Milan

«I ricordi degli anni al Milan sono qualcosa di indelebile e bellissimo. Auguro al Milan il meglio possibile. L’ho seguito sempre con grande simpatia. Anzi, sono rimasto sempre tifoso rossonero al 100%. Vivendo in Liguria ho sviluppato una simpatia per il Genoa, ma il Milan è il Milan… Cosa non ha funzionato quest’anno? Ho guardato poco per dire cosa non è successo. E poi da fuori è difficile entrare nei dettagli. I risultati però sono sotto gli occhi di tutti. Allegri lo stimo molto per quello che ha fatto con noi. Ci ha regalato l’ultimo scudetto dell’era di mio padre, è bravo e ha le idee chiare. È l’allenatore giusto. Ricci è bravo. E poi è italiano: secondo me la scelta di provare a costruire un gruppo di italiani è corretta. Auguro una rinascita ai tifosi rossoneri e a me stesso».