Milan, Rami massacra Inzaghi: “Il peggior allenatore mai avuto!”

Adil Rami è sempre stato un personaggio senza peli sulla lingua. L’ex difensore francese nel corso della sua carriera ha vestito magliette importanti tra le quali anche quella del Milan. La sua avventura in rossonero, però, è combaciata con un periodo storico negativo per la società italiana, nel corso della quale si sono alternati molti allenatore, tra i quali anche Pippo Inzaghi, oggi tecnico del Palermo. Proprio sull’ex bomber si è espresso Adil Rami, attaccando duramente la gestione e arrivando a definirlo come l’allenatore peggiore che lui abbia mai avuto. In particola modo, Rami ha raccontato, ai microfoni de L’Equipe, l’episodio che ha portato alla spaccatura tra i due. Nel corso della stessa intervista, Rami si è anche espresso sul suo ex compagno Mario Balotelli e la sua voglia di far festa.
Rami su Inzaghi
«Ero titolare, ma un giorno mi tiene fuori e mi convoca. E mi dice: al tuo posto gioca Zapata che è colombiano perché davanti c’è Cuadrado, colombiano pure lui. Gli risposi che allora non avrei mai più giocato perché non c’erano francesi in attacco in Serie A, ma forse non mi ha capito. Comunque fu una cosa ridicola e mi dissi che era il peggior allenatore che avessi mai avuto».
Rami tra Balotelli, Ibra e Robinho
«Lui è quello che sapeva fare festa più di tutti. Ne ha combinate talmente tante e molte cose non le posso raccontare. Un giorno eravamo a una serata insieme e ci divertivamo a spaccare le noci con la testa. È finita che io mi sono tagliato la fronte e lui moriva dal ridere». Rami si è poi espresso, restando in casa Milan, anche su Ibrahimovic e su Robinho: «Robinho è il compagno di squadra più forte mai avuto. Era a fine carriera, ma per me è il più forte di tutti anche se era un po’ grasso. Ibrahimovic? Durante un Svezia-Francia volevo vendicarmi per un colpo che mi aveva dato. Ma era una pessima idea, perché lo senti da lontano che è una forza della natura e può fare quel che vuole, magari spaccarti la mascella con una gomitata. Ma alla fine avevamo molti amici in comune al Milan, e quando lo vedi in azione non puoi che esserne un tifoso».