Serie A

Modric cuore d’oro: un regalo a testa ai compagni del Milan

Il centrocampista croato è già il leader dello spogliatoio e da quando ha messo piede in campo la squadra ha voltato pagina
Modric
Modric

Grazie al successo in rimonta contro la Fiorentina firmato Rafa Leao (doppietta) – il portoghese ha ribaltato il momentaneo vantaggio ospite siglato da Robin Gosens -, il Milan è tornato in vetta da solo per la prima volta dalla fine dell’ottavo turno della stagione 2023-24. La formazione di Massimiliano Allegri, archiviato il clamoroso ko all’esordio contro la Cremonese (1-2 al Meazza), ha ingranato la marcia inanellando una striscia di sette risultati utili consecutivi (3-0 al Lecce nel secondo turno di Coppa Italia), sei vittorie e un pareggio, quello in casa della Juve. Sarà un caso, o molto probabilmente no, ma la musica è cambiata da quando i nuovi acquisti Rabiot e soprattuto Modric hanno preso in mano le chiavi del centrocampo. 

Gimenez sul regalo di Modric

A tal proposito Santiago Gimenez, dopo la sfida contro la Viola, ha rivelato un retroscena piuttosto particolare: “Siamo arrivati nello spogliatoio per l’allenamento e ogni giocatore aveva il suo nuovo iPhone al suo posto. Ce lo ha dato Modric: ha comprato un telefono a ciascuno di noi. Quando un giocatore arriva in una nuova squadra deve cantare davanti a tutti. Invece di cantare, ha deciso di comprare un telefono a tutti”. Un gesto di grande generosità che testimonia quanto il croato sia già entrato in sintonia con il resto dei compagni e sia il nuovo leader dello spogliatoio rossonero. 

Milan, senti Modric

Intanto l’ex Real Madrid nelle scorse ore è intervenuto al Tg1 per parlare così del suo momento: “Giocare con il Milan è la cosa migliore al momento, sono in un grande e storico club. La squadra ha grandi talenti e il mister è un vincente, è un percorso lungo ma ho grandi aspettative. Io sono venuto qua per vincere, tornare in Champions è l’obiettivo minimo ma spero di fare di più. Il mio idolo – continua – è Boban e sono cresciuto con il suo mito. Ma anche Paolo Maldini, Kakà, Pirlo, Seedorf…”. Sul livello della Serie A ammette: “È molto alto. In altri grandi campionati non ci sono così tante sfide come qui: Juve, Inter, Napoli, Lazio, Roma”. Infine chiosa: “Il Bernabeu per me è speciale, ci ho vissuto tredici anni ed emozioni indescrivibili. Ma San Siro è uno stadio pieno di storia: Ancelotti mi ha detto che mi sarei trovato bene, lui è uno dei più grandi”.