Serie A

Napoli campione d’Italia e i festeggiamenti finiscono… in classe: la vittoria diventa un problema di fisica

Nelle ultime ore è andata virale la foto di un compito in classe di una classe in un liceo di Napoli. Il motivo? I quesiti erano tutti a tema scudetto
McTominay, Napoli
McTominay, Napoli (Getty Images)

La passione per il Napoli, in città, non conosce confini. Dopo la storica conquista del quarto scudetto, il tifo si è riversato ovunque: per le strade, nelle piazze, e perfino tra i banchi di scuola. A dimostrarlo è quanto accaduto al liceo Elio Vittorini di Napoli, dove un professore ha deciso di portare la gioia per il tricolore direttamente nelle verifiche scolastiche.

La curiosa vicenda

Il protagonista è il professor Mario Rainone, docente di fisica e tifoso sfegatato degli azzurri. Nei giorni successivi alla vittoria dello scudetto, si è presentato a scuola con la maglia celebrativa e una parrucca azzurra, ma il suo entusiasmo è andato ben oltre. Durante una verifica in classe, ha inserito tra i quesiti alcuni esercizi davvero singolare.

I quesiti della verifica

Come si nota dalle foto andate virali in rete, il compito di fisica prevedeva tre esercizi. Nel primo occorreva calcolare la velocità e il tempo di caduta di Scott McTominay – ribattezzato affettuosamente “McFratm” dagli studenti – in occasione del suo celebre gol in rovesciata, con un salto stimato di 1,6 metri.

La seconda domanda chiedeva agli alunni di determinare il tempo di volo e l’altezza massima raggiunta da Antonio Conte mentre veniva sollevato in aria sotto la curva dai suoi giocatori, al termine della festa scudetto. Mentre l’ultimo, con un pizzico di sfottò, riguardava un tifoso del Napoli che avrebbe voluto regalare uno scudetto di cartone ad un amico interista.

Il calcio nella didattica

L’iniziativa ha rapidamente fatto il giro dei social, diventando virale e raccogliendo consensi per l’originalità e il coinvolgimento. Il professor Rainone ha raccontato di essersi ispirato a un altro docente napoletano, Bruno Siciliano, dell’Università Federico II, che già in passato aveva portato il calcio nelle sue lezioni di ingegneria.