Napoli, Cassano fa dietrofront su Conte: le parole sul tecnico italiano

Antonio Conte si è confermato come uno dei migliori allenatori in circolazione. Il tecnico pugliese, con il suo arrivo sulla panchina del Napoli, è tornato a fare quello che lo ha sempre contraddistinto nell’arco della sua carriera: vincere. Alla prima stagione da allenatore partenopeo si è assicurato la vittoria dello Scudetto, battendo la concorrenza di un Inter finalista di Champions League. Il suo Napoli ha stupito, deliziato e ora è pronto a confermarsi in Italia, ma anche in Europa. L’estate vissuta a Castelvolturno ha visto arrivare al centro di allenamento molti nomi nuovi che hanno allungato la rosa di giocatori a disposizione di Conte che non solo proverà a replicare quanto fatto in Serie A, ma a dire la sua anche là dove in passato ha sempre fatto fatica: in Europa. A confermare la rinascita di Conte è stato anche Antonio Cassano che, spesso critico nei suoi confronti, nelle ultime ore ha fatto un passo indietro – ai microfoni di Viva El Futbol – ammettendo di averlo criticato in modo errato.
Cassano fa dietrofront su Conte
«Dobbiamo ringraziare il tuttocampista più forte degli ultimi dieci anni, De Bruyne, per aver scelto l’Italia. Non è facile in un quarto d’ora dire a una squadra che faceva il 4-3-3 che bisogna cambiare col 4-1-4-1 un po’ storto. Io sono una persona sincera e voi lo sapete, io pensavo: arriva De Bruyne allora o vendono Anguissa o Anguissa è fuori. Invece Conte voleva un esterno forte come Lang, Neres ce l’ha, però ha messo McTominay largo a sinistra. Questo lo fanno solo determinati allenatori. Anguissa invece in queste prime tre partite è stato mostruoso. Ovviamente lo è da tre anni mostruoso. Ma ora è partito davvero bene. Per me è sempre stato un allenatore metodico. Ricordo quando uscì col Galatasaray in Champions e lui allenava la Juve e dissi: per me è allenatore da terza fascia. Ma io siccome non sono uno stupido, dico che un allenatore bravo cambia e non resta fedele alle sue idee. Conte ora cambia e si è evoluto. Prima tutti dietro la linea della palla, ma da Napoli in poi ha detto: io voglio attaccare, giocare, stare dall’altra parte del campo. Allora dico scusa e faccio un passo indietro. Oggi è tra i 3-4 migliori allenatori al mondo perché escluso De Bruyne non ha una squadra di fenomeno, ricordiamolo. Conte è anche più empatico e simpatico nel parlare, ma se deve dirti una cosa te la dice sempre».