Serie A

Pioli-Fiorentina, è già finita: che disastro la seconda esperienza alla Viola!

Il tecnico parmense è stato sollevato dall’incarico con la squadra ultima in classifica e ancora a caccia della prima vittoria dopo 10 giornate di campionato
Stefano Pioli
Stefano Pioli

Si conclude con un esonero, praticamente inevitabile, la seconda esperienza alla Fiorentina di Stefano Pioli. Tornato in estate al posto del dimissionario Raffaele Palladino, il tecnico parmense aveva deciso di accettare la chiamata della Viola dopo un anno in Arabia Saudita, all’Al Nassr, la squadra di Cristiano Ronaldo. Su di lui c’erano grandi aspettative, ma il verdetto del campo è stato inequivocabile. Da qui la decisione della società di sollevarlo dall’incarico.

Pioli esonerato dalla Fiorentina: la nota ufficiale

Dopo qualche giorno di riflessione, con la proprietà che spingeva per le dimissioni per risparmiare i 9 milioni da corrispondere in tre anni e l’allenatore che chiedeva una buonuscita di 5, il presidente Commisso ha rotto gli indugi e ha optato per la separazione. L’ufficialità è arrivata attraverso una nota pubblicata dal club sul proprio sito: “Stefano Pioli non è più l’allenatore della Fiorentina. ACF Fiorentina comunica che Stefano Pioli è stato sollevato, in data odierna, dall’incarico di allenatore della Prima Squadra maschile. La Società desidera ringraziare il tecnico e il suo staff per la professionalità dimostrata nel corso del loro lavoro. La guida tecnica della Prima Squadra è stata, temporaneamente, affidata, a partire dall’allenamento di questo pomeriggio, a Mister Daniele Galloppa”. Il nome caldo per la panchina Viola è ora quello di Roberto D’Aversa, separatosi in estate dall’Empoli dopo la retrocessione in Serie B.

Fiorentina, numeri da incubo con Pioli

Nella conferenza stampa di presentazione Pioli aveva puntato in alto, non ponendosi alcun limite. Del resto la rosa allestita dal direttore sportivo Daniele Pradè, dimessosi pochi giorni fa, è molto competitiva. Il campo, però, ha emesso un verdetto diverso: dopo dieci giornate, infatti, la Fiorentina è ultima in classifica con appena 4 punti conquistati e zero vittorie. Un ruolino di marcia da retrocessione che ha costretto la società a prendere una decisione drastica allontanando l’allenatore. La Viola non partiva così male addirittura dal 1938. Le uniche gioie fin qui in stagione il classe ’65 le aveva ottenute in Conference League, dove aveva battuto gli ucraini del Polissya (0-3 all’andata e 3-2 in rimonta dopo esser stato sotto 0-2 al Franchi) ai preliminari e Sigma Olomouc (2-0) e Rapid Vienna (0-3) nei primi due match della fase campionato. Troppo poco, però, per continuare l’avventura a Firenze: il suo score è dunque di quattro successi, altrettanti pareggi e ben sei ko in 14 incontri totali, dove la sua squadra ha segnato e subito lo stesso numeri di reti, 18, conquistando però appena 1,14 punti a partita.

Pioli e la Fiorentina per sempre uniti nella memoria di Davide Astori

Eppure c’erano tutti i presupposti per far bene. Pioli, infatti, era alla sua seconda esperienza da allenatore sotto la Fiesole. Dopo aver indossato la maglia viola dal 1989 al 1995, il nativo di Parma aveva guidato dalla panchina i gigliati in 74 occasioni (27 vittorie, 25 pareggi e 22 sconfitte) dal 2017 ad aprile 2019. Un periodo durante il quale ha instaurato un rapporto speciale con la squadra e i suoi tifosi, uniti dal grave lutto per la morte del capitano Davide Astori. Il ritorno in estate sembrava l’inizio di una nuova storia d’amore che, però, è finita troppo presto.