Serie A

Rabiot da “casa sua”: il Milan torna a segnare dalla lunga distanza

Il centrocampista francese ha siglato il suo primo gol in rossonero con una conclusione dai 29 metri che ha aperto la rimonta sul Torino (2-3)

Nel posticipo della 14ª giornata di Serie A il Milan batte 3-2 il Torino in rimonta e aggancia il Napoli in vetta alla classifica. Avvio da incubo per i rossoneri che al 17’ sono già sotto 2-0 per le reti granata di Nikola Vlasic (su rigore) e Duvan Zapata. A rimettere in carreggiata gli ospiti ci pensa Adrien Rabiot che sigla il suo primo gol con il Diavolo con un bolide dalla lunga distanza che non lascia scampo a Israel: il francese scocca il mancino da 29 metri e dà il via alla rimonta completata dalla doppietta di Christian Pulisic nella ripresa.

Milan, che fatica a segnare da lontano!

Come riferisce Opta, l’ultimo gol del Milan in Serie A da una distanza maggiore è stato quello di Keisuke Honda da 30 metri il 14 febbraio 2016 contro il Genoa. Una statistica piuttosto clamorosa che sottolinea quanto in questi anni il Diavolo abbia avuto grandi difficoltà a impensierire i portieri avversari con conclusioni dalla media-lunga distanza. Un difetto dovuto alla mancanza di tiratori esperti e all’attitudine dei vari allenatori susseguitisi di concludere le azioni dentro l’area di rigore avversaria.

Le parole di Rabiot dopo Torino-Milan

“Siamo entrati male nella partita – commenta Rabiot –. Nella seconda parte del primo tempo abbiamo fatto molto bene, all’intervallo ci siamo detti di essere più cattivi. Si è visto subito il cambiamento di ritmo. L’entrata di Pulisic ci ha fatto bene. Queste partite dimostrano che a livello di mentalità ci siamo, ma fa vedere anche che dobbiamo entrare meglio: non sempre puoi vincere 3-2 dopo essere andato sotto 2-0. Ma sono contento della squadra oggi”. Sul primo gol con la maglia del Milan spiega: “Avevamo bisogno di questo. Ogni tanto c’è bisogno di una giocata che cambia la partita, è stata quella. Poi tutti abbiamo fatto bene. Ci sono stati anche errori, ma l’importante è la mentalità: dobbiamo continuare così, tutti, anche quelli che sono entrati. Poi vediamo dove arriviamo, ma siamo fiduciosi”.