Raphinha: “Avrei potuto giocare per l’Italia. Ma per fortuna…”

In casa Barcellona si parla sempre e solo di Lamine Yamal. Una celebrazione giustificata se si considera che deve compiere ancora 18 anni e che alla sua giovanissima età domina in tutta Europa per classe, tecnica e fantasia. Un talento cristallino che contro l’Inter, nell’andata della semifinale di Champions League, ha forse giocato una delle partite più importanti di tutta la sua carriera. Eppure, in blaugrana condivide il posto di protagonista della stagione con un altro talento, forse oscurato nella narrazione europea da Yamal, ma per questo non meno impattante. Il riferimento è a Raphael Dias Belloli, noto a tutti come Raphinha e star della squadra di Haans Flick. Per lui a parlare sono i numeri. In 52 partite giocate ha segnato 31 gol e servito 25 assist, prendendo parte a 56 marcature del Barcellona.
Raphinha in azzurro
Numeri impressionanti di cui gode il Barça, ma anche la Nazionale brasiliana che si coltiva il suo talento in attesa di sapere chi sarà il nuovo commissario tecnico. E pensare che avrebbe potuto giocare per l’Italia, prendendo parte all’Europeo vinto nel 2020, quando il c.t. era ancora Roberto Mancini. A confessarlo, infatti, è stato proprio Raphinha che in un’intervista rilasciata al canale YouTube della giornalista brasiliana Isabela Pagliari ha spiegato di non aver ricevuto in tempo il passaporto italiano.
Il racconto di Raphinha
«Avrei dovuto far parte della squadra che ha vinto gli Europei del 2020. Praticamente era tutto pronto, per fortuna però poi il passaporto non è arrivato in tempo! Quelli della Nazionale italiana mi chiamavano sempre, soprattutto Jorginho. Lo staff aveva un progetto fantastico per me, mi avevano davvero colpito. Avrei dovuto far parte della squadra che ha vinto gli Europei del 2020. Allo stesso tempo, sotto sotto, avevo quell’uno per cento di speranze di poter indossare ancora la maglia del Brasile. E poi l’ho fatto, per fortuna che il mio passaporto non è mai arrivato nei tempi previsti»