Roma, Ranieri: “Non andremo in Champions. Sul nuovo allenatore…”

La coreografia, il discorso finale e i saluti al popolo di cui ha sempre fatto parte. Domenica sera Claudio Ranieri si è seduto per l’ultima sulla panchina della Roma allo Stadio Olimpico da allenatore e tra meno di una settimana concluderà ufficialmente, e questa volta definitivamente, la sua carriera da allenatore. Dalla prossima stagione ricoprirà le vesti di dirigente che, in qualche modo, ha già iniziato a indossare nell’arco di quest’anno mettendosi alla ricerca del nuovo allenatore giallorosso. Chi raccoglierà la sua eredità non è ancora noto, ma è stato argomento di discussione nel corso del suo intervento a Rai Radio 1, dove ha commentato anche la stagione che si sta concludendo.
Le parole di Ranieri
«Le persone mi amano anche perché sono un uomo normale? È strano, ma è vero, si vede che oltre all’allenatore apprezzano anche l’uomo, e questo onestamente fa piacere. È giusto che la Roma vada avanti, che io mi faccia da parte e che si inizi un nuovo mandato. Candidarmi in politica? No, grazie. Io so i miei limiti e i miei difetti, so dove posso arrivare e dove no. Premier e allenatore sono due mestieri diversi, da tecnico studi gli avversari mentre a volte nei partiti hai avversari all’interno. Sono molto democratico, purché si faccia quello che dico io. Champions League? Noi non andremo in Champions League, ci proveremo con tutte le nostre forze, ma credo che la Juventus abbia più chance di noi. Alla squadra prima del Milan avevo detto di fare attenzione perché il Milan, per me, ha i giocatori più forti del campionato italiano. Magari non sempre giocano da squadra, ma quando lo fanno sono dolori per tutti. Come fanno a essere noni? Onestamente, non lo so» – poi sul nuovo allenatore – «Vi posso dire che sarà più giovane di me».