Sabatini sicuro: “Il Napoli di Conte dominerà. Spalletti? Addolorato e ferito”

“Il Napoli sta avviando un ciclo di medio-lungo termine e sarà complicato tenergli testa. Visto così, viene il sospetto che per un biennio, magari anche un triennio, si vada incontro a un dominio di una squadra che era già forte di fatto e che lo sta diventando ancora di più“. Lo ha detto Walter Sabatini nel corso di un’intervista alla Gazzetta dello Sport.
Il ciclo del Napoli
“Se vinci lo scudetto e ti presenti subito con De Bruyne allora stai lanciando un messaggio chiarissimo e preoccupante per la concorrenza. E se poi a tutto ciò affianchi la statura di quelli che già ci sono, tanto per fare un solo nome McTominay, non se ne esce. L’anomalia della recente storia del Napoli è stato il decimo posto di due campionati fa, perché ormai era da oltre un decennio che la società era modulata tra le grandi” ha aggiunto Sabatini.
Chivu, Allegri e le milanesi
Su Chivu all’Inter e Allegri al Milan: “Si è meritato l’Inter, forse la scelta appare precoce ma lui a Parma ha fatto bene, ha chiuso la stagione, che si stava mettendo male, senza mai trasmettere paura, né avvertirne. Allegri al Milan? Uno che non deve chiedere nulla perché niente gli sfugge. Ha vissuto il Milan e vabbè che è passato più di un decennio ma il suo legame è rimasto solido“.
Sulla Nazionale italiana
Infine sull’Italia, passata da Spalletti a Gattuso: “Spalletti? Ho trovato un uomo terribilmente addolorato, ferito nel suo orgoglio. Sentiva la Nazionale in maniera schiacciante, aveva motivazioni straordinarie e ha avvertito la sofferenza. Gli auguro di trovare presto una panchina, l’unico modo che conosco per fronteggiare questa delusione. Luciano è uscito da gigante: ne è venuta fuori, nelle ultime scene, la rappresentazione della solitudine e un allenatore di quello spessore non lo meritava. Ma so chi è, quanto vale, so come si rialzerà. A Gattuso bisogna augurare la fortuna che è mancata, in certe circostanze, a Spalletti. Siamo tutti tifosi della Nazionale, il nostro movimento non può permettersi un’altra defezione“.