Calcio

Shaqiri: “L’Inter mi fece curare da uno sciamano. Potevo essere il 10 della Juve ma…”

Le parole dell'ex calciatore dell'Inter, oggi al Basilea, intervistato da La Gazzetta dello Sport

Nato in Kosovo da genitori albanesi, emigrati poi in Svizzera per lavoro. Una carriera in giro per il mondo per Shaqiri e il ritorno a Basilea dove ha ritrovato il sorriso e gli stimoli. Una carriera tormentata, però, dagli infortuni che hanno segnato anche la sua esperienza in Italia, all’Inter dove approdò nel 2015: “L’Inter mi stava seguendo da un po’ di tempo. Mancini mi chiamò e mi convinse in 5 minuti. Mi disse che sarei stato centrale nel progetto, invece non giocai moltissimo. Sono capitato in una delle Inter qualitativamente più povere degli ultimi 15 anni. Eravamo una squadra costruita male, senza equilibrio e sinceramente anche senza campioni, queste le parole del classe ’91ai microfoni de La Gazzetta dello Sport alla quale ha anche svelato un retroscena inedito.

Shaqiri, il retroscena sulla seduta dallo sciamano voluta dall’Inter

L’Inter, infatti, decise di mandare Shaqiri a curarsi da uno sciamano: “Mi dissero di andare da questo tizio che faceva miracoli e che aveva curato pure Ronaldo il Fenomeno. Anche Mancini me lo disse. Invece fu un’esperienza disastrosa. Feci un’ora e mezza di macchina, ma non servì a niente”.

“Potevo essere il 10 della Juve ma non se ne fece nulla”

Prima dell’Inter, in verità, Shaqiri poteva approdare alla Juventus: Potevo essere il 10 della Juve qualche anno prima. Mi volevano al posto di Diego, che lì faceva il trequartista. Io ero al Bayern e non giocavo più tanto, avevo aperto al trasferimento. Ma poi non se ne fece nulla”.

Shaqiri non ha dubbi: “Guardiola il miglior allenatore”

Su chi è stato il suo miglior allenatore invece non ha dubbi: “Dico Guardiola, il migliore per tattica e impostazione. Ha cercato di rivoluzionare il modo di fare calcio in Germania e al Bayern e secondo me ci è pure riuscito. Io poi, di bravi e vincenti, ne ho avuti tanti. Voglio citare anche Ottmar Hitzfeld, un uomo vero a cui sono molto legato. Allenatore d’altri tempi”.