Tacconi contro il gioco dal basso: “Una iattura, non si può guardare”
«Mi sentivo invincibile, ora conosco i miei limiti. Non ricordavo cosa avessi fatto prima di perdere conoscenza, nei giorni successivi dimenticavo quello che mangiavo. Piano piano è tornata la normalità». Lo ha raccontato Stefano Tacconi, colpito nel 2022 da un aneurisma cerebrale, in un’intervista a Il Messaggero.
Le parole di Tacconi
Poi, sul calcio: «Il calcio è una parte di me. Anche se avrei da ridire: il gioco dal basso penso sia una iattura, non si può vedere il portiere che gioca con i piedi. Ha già così tanto da fare durante la partita stando in porta. Mi sembra troppo».
Tacconi e il calcio di oggi
Tacconi ha poi aggiunto: «C’è chi dice che il calcio di oggi sia più veloce, ma non è vero. Guardate quante partite di oggi ci sono: in passato nel nostro campionato c’erano grandissimi campioni, agli allenatori bastava fare un po’ di tattica perché poi la differenza la faceva la qualità».