Bagnaia merita delle risposte: ma da Michelin per ora non arrivano

«Prima di dire qualcosa di sbagliato, vorrei aspettare che in Michelin mi sappiano dire cos’è successo. Non ce lo spieghiamo, è difficile da spiegare. Dal wamp up lap sentivo qualcosa di strano. Poi sono partito, ho avuto uno scivolamento improvviso. Dopo 3 giri ho completamente finito la gomma dietro, ho iniziato a ‘shakerare’ sul dritto in maniera particolare». Si è espresso così Pecco Bagnaia ai microfoni di Sky dopo la Sprint race di Spielberg. Una gara maledetta, in cui già dalla partenza ci si era resi conto che qualcosa non andava. Partito in terza posizione, la moto gli è andata di traverso ed è scivolato in fondo al gruppone, continuando a perdere terreno nei giri successivi, fino al ritiro obbligato. Un grande peccato per il pilota torinese che, per motivi ancora ignoti, si è giocato la possibilità di competere nel gruppone davanti, dove Marc Marquez ha tagliato il traguardo per primo, seguito dal fratello Alex, da Pedro Acosta e da Marco Bezzecchi, arrivato quarto. Nel post gara Bagnaia ha preferito non esprimersi sulla gomma. D’altronde non poteva. Nel contratto di ogni pilota, infatti, c’è il divieto di non commentare pubblicamente le gomme fornite da Michelin perché il monofornitore dev’essere tutelato per evitare problemi alla propria immagine e per via delle difficoltà tecniche nel trovare gli pneumatici adatti a tutti i piloti. E in effetti Bagnaia lo ha tutelato. Lo ha fatto perché deve, ma qualcosa le sue parole lasciano trapelare, com’è giusto che sia.
Bagnaia attende risposte…
«Appena terminata la gara è venuto Piero Taramasso per chiedermi cosa fosse successo, abbiamo chiacchierato un attimo. Gli ho esposto le sensazioni e hanno preso la gomma per analizzarla. La cosa strana è che quella era la gomma eletta come miglior soft del weekend, la gomma ‘race’. È molto strano che sia successo quello che è successo» dice ancora Bagnaia al termine della gara. Piero Taramasso è il responsabile Michelin per la MotoGP. È con lui che si è confrontato per avere chiarezza, ma a distanza di quasi ventiquattrore tutto tace. O, meglio, Taramasso ha parlato e lo ha fatto ai microfoni di Sky Sport durante il Warm Up di questa mattina, ma dalle sue parole non emerge niente che possa spiegare quanto successo a Bagnaia.
L’intervento di Taramasso sulla gomma posteriore di Bagnaia
«Ieri abbiamo lavorato fino a tardi e ci siamo confrontati con Ducati per vedere se le nostre analisi corrispondevano alle loro. In questi casi c’è sempre una procedura ben preciso di controllo dei dati. Innanzitutto guardiamo quando sono state fabbricate. Queste sono state fabbricate due mesi fa, poi sono arrivate direttamente sul circuito. Erano dello stesso lotto di produzione di tutte le altre gomme che hanno girato ieri e che abbiamo qui, quindi sulla storia della gomma non c’è niente di strano. Il secondo step è quello di analizzare i parametri delle gomme, dunque funzionamento, pressione e temperatura, i livelli di pattinamento, il grip e anche qui non si vede niente, era tutto sotto controllo e tutto funzionava bene fino al quarto o quinto giro. Dopo appaiono queste oscillazioni laterali che dobbiamo ancora vedere se sono state originate dalla gomma anteriore o posteriore e questo è più difficile da capire. Queste oscillazioni si vedono chiaramente nei dati e sono abbastanza importanti, Pecco ne ha parlato e si vedono anche sul video. Adesso dobbiamo continuare le analisi, per capire come mai sono apparse queste oscillazioni laterali che sono molto strane. Ci sono tante cose da vedere, ma penso che si capirà da dove arriva. Magari è questo nuovo sistema di controllo di stabilità, che sappiamo che agisce sulla laterale della moto, può essere quello, ma è presto per dirlo».
I piloti tutelano Michelin, ma Michelin deve tutelare i piloti
Insomma, nessuna risposta né a Bagnaia, né ai suoi tifosi, tanto meno a chi è semplicemente appassionato di questo fantastico sport e vorrebbe semplicemente capire, tecnicamente, cos’è successo a un pilota che ha dovuto gettare al vento l’occasione di giocarsi un posto tra i primi e, magari, aumentare il tasso di spettacolarità in una gara di un motomondiale che, fino a oggi, di spettacolare ha avuto veramente poco. Ora è giusto dare il tempo necessario a Michelin di lavorare e di capire cosa sia accaduto, nel frattempo attendiamo fiduciosi che vengano dati aggiornamenti per correttezza nei confronti del pilota e di chi si gode la MotoGP. D’altronde, se Michelin dev’essere tutelata, è anche giusto che Michelin tuteli la bellezza di questo sport e la correttezza di una gara che, per un errore (e può anche accadere), è stata in qualche modo macchiata. Nel frattempo, Pecco attende. Oggi si farà dare le sue garanzie, nella speranza di poter partire come tutti gli altri (magari anche meglio) e fare una gara degna del suo venerdì e del suo sabato mattina: i migliori di questa stagione.