Moto GP

Bagnaia, ora è tempo di riflessioni: come si può tornare a brillare?

Tante, troppe difficoltà quelle fronteggiate da Pecco Bagnaia: la pausa estiva sarà occasione di riflessione per tornare ai fasti di non troppo tempo fa
Pecco Bagnaia, MotoGP
Pecco Bagnaia, MotoGP

Ora è il momento di riposarsi. Il motomondiale si ferma, i piloti tornano a casa dalla propria famiglia e approfitteranno di questo stop per rifiatare in vista della nuova partenza in programma il 17 agosto in Austria, al RedBull Ring. Sarà l’occasione per ricaricare le pile, ma anche per fare le doverose riflessioni sul proprio rendimento. C’è Marc Marquez che maniaco del lavoro proverà a migliorarsi ancora – nonostante il campionato sia ormai nelle sue mani -, con suo fratello Alex che cercherà di colmare il gap. Ci sarà il team Aprilia che dopo gli ultimi miglioramenti vuole approfittare del ritorno di Jorge Martin e della crescita di Bezzecchi per fare quello step che manca per competere costantemente con la Ducati. E poi c’è Pecco Bagnaia. Il pilota torinese è reduce da una prima parte di stagione logorante dal punto di vista morale. Tanti podi, ma una sola vittoria e una sola pole position – a Brno -, insufficiente per fare la differenza. Lui che negli ultimi anni ha dominato e dato spettacolo, oggi si trova in sella a una moto che non sembra appartenergli, che non risponde – come dovrebbe – alle sue pretese.

La concorrenza con Marquez

«Stiamo provando la qualunque e niente ci sta portando a migliorare» – ha detto a Sky Sport dopo il quarto posto in Repubblica Ceca – «Penso proprio che il Dna di questa moto non si adatti al 100% alla mia richiesta sul davanti» ha aggiunto, entrando maggiormente nel dettaglio. Eppure, a veder sfrecciare Marc Marquez sembra proprio che questa Ducati di problemi non ne abbia, rendendo inspiegabili gli ostacoli che ogni weekend – dall’inizio della stagione – Bagnaia si è trovato a fronteggiare. Il suo compagno di team ha un altro passo, ma non è su di lui che si relazione. Il fatto che Marquez sia un fenomeno non è di certo un segreto, per questo Pecco si specchia, guarda sé stesso e a quelle caratteristiche che un anno fa lo rendevano uno dei migliori, mentre oggi: «Uno dei più scarsi».

I problemi di Bagnaia

Sono parole sue, alle quale si fa fatica a credere. Pecco Bagnaia, colui che ha ripopolato e colorato di rosso le colline del Mugello a livelli che solo con Valentino Rossi in pista si erano visti, oggi è uno dei più scarsi della MotoGP? Forse è eccessivo, ma tra i top sicuramente è quello che fa più fatica. Il problema in staccata, proprio quella staccata che è stato per anni il suo punto di forza, oggi lo blocca, lo frena, gli impedisce di essere competitivo come vorrebbe, come dovrebbe. Frena forte, ma il posteriore balla e il sorpasso di Acosta a Brno ne è la conferma. Bagnaia sente che la moto non è la sua, non risponde ai suoi ordini, in qualche modo non gli appartiene. C’è chi parla di anima, chi di caratteristiche: quel che è certo è che una moto dev’essere su misura del suo pilota per permettergli di rendere al massimo e quest’anno la Desmosedici messa a disposizione di Bagnaia non è fatta per lui. Sono due creature distinte che sembrano impossibilitate a venirsi incontro, nonostante i molteplici tentativi.

E la soluzione?

Quindi? Qual è la soluzione? Forse non ce ne sono, forse sì. Per Pecco Bagnaia arrendersi non è comunque un’opzione percorribile, al di là di ogni perplessità, al di là dei retropensieri che si aggirano intorno al box Ducati dal momento dell’arrivo di Marc Marquez. Non c’è spazio per tutto questo. L’estate di Bagnaia sarà caldissima. La sua testa ribollirà di pensieri che, però, dovranno avere una sola direzione: migliorarsi e migliorare quella GP25 che sicuramente non è per lui, ma che in qualche modo dovrà portare al traguardo da qui fino alla fine della stagione. L’obiettivo non è inseguire Marquez, non lo è più da tempo. Oggi l’ambizione di Bagnaia dev’essere quella di mettersi alla caccia di sé stesso, di quel Pecco da standing ovation che ha riportato a suonare l’Inno di Mameli in tutti i circuiti del mondo.