MotoGP, Mamola: “Acosta incredibile da vedere. Ma in passato…”
Nessun mondiale vinto in carriera, ma nonostante tutto un posto d’onore nella Hall of Fame della MotoGP. Un traguardo che non è arrivato per caso per Randy Mamola, tra i protagonisti della storia del motociclismo tra manovre al limite e gag al di fuori delle piste. Tredici in totale le stagioni disputate, di cui quattro concluse al secondo posto della classifica piloti e due al terzo posto. Il mondo delle due ruote però non lo ha mai abbandonato: oggi Mamola commenta le gare per la televisione americana e, intanto, si è espresso a Gazzetta Motori sulla stagione agli sgoccioli.
Acosta come Mamola
Una stagione definita piena di sorprese da Mamola, che poi ha speso parole al miele per il rookie Pedro Acosta, paragonato proprio a se stesso dall’ex pilota statunitense: «Pedro Acosta è salito sul podio il primo anno. Anche io l’ho fatto, sono stato il più giovane in questo. Avevo 19 anni, era il mio primo anno nelle corse da professionista, non solo il mio primo anno in 500. Ma mi piace Pedro Acosta, è incredibile da vedere. È come un giovane Marquez o un giovane Valentino. Come eravamo io e Kenny Roberts, Eddie Lawson o Freddie Spencer“.».
La differenza col passato
Parole al miele sì, ma che sottolineano una differenza col passato resa ancor più evidente dalle parole che poi Mamola ha speso per un protagonista attuale come Marc Marquez o per uno del passato come Stoner: «La differenza è che piloti come Marquez e Stoner sono stati rookie Red Bull. Hanno corso in 125, Moto3, Moto2, o 250. Quindi conoscono tutti i circuiti. Kenny Roberts è arrivato e ha vinto il campionato del mondo il primo anno. Nessuna gara, nessun circuito. Era completamente diverso».