MotoGP, Tardozzi: “Bagnaia è devastato! E su Marquez…”

Un weekend da incubo quello vissuto dalla Ducati a Mandalika. Entrambi i piloti del team ufficiale in Q1 durante le pre-qualifiche, entrambi a zero punti in gara lunga dopo le rispettive cadute. Marc Marquez fatica, ma a buttarlo giù è un errore di Bezzecchi, Pecco Bagnaia vive sette giri da incubo, prima di finire a terra perché perde aderenza con il terreno mentre cercava di recuperare i secondi di distanza dal penultimo. A peggiorare la situazione sono le condizioni di Marc Marquez, volato a Madrid dopo gli esami nel centro medico di Mandalika che hanno evidenziato una frattura clavicolare. Il pilota spagnolo in patria sarà visitate per approfondire il problema e capire se sarà necessario sottoporlo a un’operazione. L’unica nota positiva, in un weekend in cui falliscono anche le VR46, sono il primo e il terzo posto delle due Gresini di Aldeguer, alla sua prima vittoria in top class, e di Alex Marquez. A commentare la situazione, intervenendo ai microfoni di Sky Sport, è stato il team manager della Ducati, Davide Tardozzi.
Tardozzi fa chiarezza sulle condizioni di Marquez
«Per quanto riguarda Marc credo che sia stata solamente sfortuna perché l’incidente con Bezzecchi è qualcosa che non poteva evitare. Credo che nel warm up di stamattina avesse trovato qualcosa di buono, quindi gli interventi pensati ieri sera avevano funzionato per Marc».
Tardozzi su Bagnaia
«È chiaro che il dispiacere è enorme per Pecco: da un weekend dominato come quello di 7 giorni fa a uno disastroso come questo di Mandalika. È ovvio che ci sarà molto da pensare questa settimana. Una cosa è certa, e lo abbiamo detto per 16 gare prima del Giappone: crediamo in Pecco e continuiamo a credere in lui. Poi è chiaro che l’analisi che dovrà fare Gigi insieme agli ingegneri in settimana è molto profonda. In questo momento non abbiamo capito le ragioni per cui Pecco non ha performato. In questo momento Pecco è devastato, prima come persona e ancor più come pilota. Noi vogliamo proteggere Pecco e le sue emozioni. Se venisse qui con le lacrime agli occhi non potrebbe essere altrimenti. È un ragazzo molto sensibile, un pilota veloce, però in questo momento pensiamo che sia meglio lasciarlo tranquillo e cercare noi di lavorare per metterlo nelle condizioni di poter performare a Phillip Island. Credo che dopo 7 anni ci conosca molto bene a livello tecnico e umano. Non credo che ci sia stata una sola volta dove Pecco ha dubitato che facciamo il 100% per aiutarlo. La caduta di Bagnaia? Purtroppo non sono in grado di rispondere perché ero in clinica con Marc. Nei compiti c’è di seguire il pilota che va peggio, sia a livello prestazionale ma soprattutto quando c’è un incidente il mio dovere è andare con il pilota che è caduto. Non l’ho vista, non ho ancora rivisto la caduta».
Il dilemma sul motore Ducati
«Il motore della GP24 e della GP25 hanno due omologazioni diverse. Se avessimo corso con il motore della GP24 saremmo andati fuori dal regolamento, cosa che Ducati non fa. Per cui il motore che era in Giappone era della GP25. Poi ci sono i commissari ovviamente, però noi non possiamo permetterci di usare il motore della GP24. Ti ringrazio per la domanda perché è bene chiarire. I due motori hanno due differenti omologazioni. Poi la differenza è poca, minima, tanta, questo lo sappiamo noi. Ma hanno due omologazioni diverse e non possiamo correre con quello del 2024».