L’ultima volta di Thiem nel torneo che l’ha reso grande
Ultima partecipazione agli US Open per Dominic Thiem che ha trionfato a Flushing Meadows nel 2020: “Prima della finale con Zverev avevo la sensazione che qualcosa non andasse e nei primi due set ero troppo teso e nervoso, mentre Sascha stava giocando davvero bene. La pressione era alta, ripensando alle mie precedenti finali: forse c’è meno ansia quando devi affrontare i più grandi giocatori di tutti i tempi, ma quell’Open degli Stati Uniti dovevo vincerlo perché ogni finale sembrava che potesse essere l’ultima e il percorso è davvero lungo per arrivarci. Ho avuto proprio la sensazione che la finale con Zverev fosse l’occasione della mia vita”.
I Big Three hanno accelerato il ritiro
L’austriaco ha, poi, parlato dell’infortunio al polso che ha accelerato la decisione di ritirarsi a soli 30 anni: “Verso la fine dell’anno scorso mi sono accorto che, pur lavorando sodo, non riuscivo più ad esprimere il livello di tre, quattro, cinque anni fa. Gareggiare contro i tre più grandi di tutti i tempi come Djokovic, Nadal e Federer mi ha portato ad aumentare sempre più i carichi di allenamento: è qualcosa che il medico e altre persone mi hanno detto, ciò ha spinto il polso a rompersi perché volevo avvicinarmi sempre più a loro”.
In questa edizione di Flushing Meadows, che per lui sarà l’ultima, Thiem scenderà in campo lunedì alle ore 18:00 contro il giocatore di casa Ben Shelton.