La famigerata “Superlega” continua a far discutere, soprattutto in Spagna. Secondo quanto riportano i media iberici e il Financial Times, il Real Madrid e la società A22, ovvero i principali promotori della iniziativa che aveva scosso il calcio europeo ma che è nata e morta nel giro di pochi giorni, stanno avanzando, attraverso i loro avvocati, una richiesta di risarcimento danni da capogiro.
Il Real Madrid va all’attacco della UEFA
Secondo le stime effettuate da esperti incaricati dal club il blocco del progetto avrebbe causato una perdita tra i 4,5 e 4,7 miliardi di euro derivanti da biglietteria, diritti TV e attività commerciali. Un giro d’affari niente male che ora il Real Madrid vuole recuperare attraverso questa maxi richiesta di risarcimento presentata al massimo organo del calcio europeo, responsabile del mancato avvio del progetto Superlega.
La nota del Real Madrid
Del resto la notizia era già stata anticipata nelle scorse ore, quando i Blancos avevano pubblicato una nota sul proprio sito ufficiale nella quale di legge: “Il Real Madrid C. F. accoglie con favore il fatto che il Tribunale Provinciale di Madrid abbia respinto i ricorsi presentati da UEFA, RFEF e LALIGA, confermando che la UEFA, in materia di Super League, ha gravemente violato le regole di libera concorrenza dell’Unione Europea in linea con la sentenza della CGUE per abuso della sua posizione dominante. Questa sentenza apre la strada al risarcimento dei danni sostanziali subiti dal club. Il Real Madrid riferisce inoltre che nel corso del 2025 ha tenuto numerose discussioni con la UEFA per cercare soluzioni, senza raggiungere alcun impegno in merito a una governance più trasparente, sostenibilità finanziaria, protezione della salute dei giocatori e miglioramenti nell’esperienza dei tifosi, compresi modelli di trasmissione gratuiti e accessibili a livello globale come nel caso della Coppa del Mondo per club FIFA. Di conseguenza, il club annuncia che continuerà a lavorare per il bene del calcio globale e dei tifosi, chiedendo alla UEFA i danni sostanziali subiti”.
La posizione della UEFA
Immediata la replica della UEFA: “La sentenza non convalida il progetto di Superlega abbandonato nel 2021, né mina le attuali norme di autorizzazione della UEFA, adottate nel 2022 e aggiornate nel 2024, che restano pienamente in vigore – si legge nel comunicato dell’organo presieduto da Ceferin –. Tali regole garantiscono che ogni competizione transfrontaliera venga valutata secondo criteri oggettivi, trasparenti, non discriminatori e proporzionati. Questo sviluppo segue la recente adozione da parte del Parlamento europeo, nel corso di questo mese, di una risoluzione storica che ribadisce esplicitamente la propria opposizione alle competizioni separatiste, in quanto mettono in pericolo l’intero ecosistema sportivo. La UEFA esaminerà con attenzione la sentenza prima di decidere eventuali ulteriori passi, e per il momento non rilascerà altri commenti. Continueremo a lavorare con federazioni, leghe, club, calciatori, tifosi e autorità pubbliche per salvaguardare l’unità del calcio europeo”.
 
                               
                               
                               
                               
                               
              
                               
   
   
   
   
     
     
     
     
     
     
     
    