Inter, Chivu: “Non ci giochiamo tutto. E sulla mancanza di gol…”

Intervenuto in conferenza stampa Cristian Chivu ha presentato la partita tra Inter e Napoli
Cristian Chivu, Inter
Cristian Chivu, Inter

L’Inter vuole dare continuità al proprio momento positivo. La squadra di Cristian Chivu è reduce da 7 vittorie consecutive tra campionato e Champions League, con l’ultima sconfitta che risale a quella arrivata nel finale contro la Juve il 13 settembre. Un cammino che la ha portata a quota 15 punti, seconda in campionato esattamente come il Napoli. Proprio i partenopei saranno i prossimi avversari dei nerazzurri in una partita che vale ben più di 3 punti e che dall’Inter può essere vista come un’occasione. La formazione di Conte viene dalla sconfitta per 6-2 in Champions League e ha perso anche nell’ultima uscita di campionato contro il Torino, evidenziando più di qualche difficoltà. Proprio per presentare la sfida, Chivu è intervenuto in conferenza stampa.

Chivu presenta la partita

«Non possiamo fare paragoni con l’anno scorso ma guardare cosa è accaduto l’anno scorso: loro hanno vinto il campionato e noi no. La rivalità c’è perché il Napoli negli ultimi anni è una realtà importante in Italia e non solo, perché ha vinto due scudetti in tre anni. Le ambizioni sono altissime da entrambe le parti. Il giorno di riposo? Non devo giustificarlo, mi sembra normale. A volte è il miglior allenamento. Veniamo da un periodo molto intenso, mi sembrava giusto staccare un po’ e concedere loro una giornata con le famiglie. Mi fido della loro professionalità. Capiamo che contro il Napoli ci si gioca tanto ma non tutto. Andiamo con convinzione e dobbiamo essere preparati».

L’attacco

«Per me non cambia niente, ho 4 attaccanti compatibili e generosi, se li mischio il rendimento della squadra è uguale. Per me non esistono coppie, hanno dimostrato di saper stare insieme. Mancanza di gol in Serie A? Non vedo un problema, vuol dire che le squadre sono preparate bene e anche gli allenatori. All’estero c’è meno preoccupazione per l’avversario e si pensa più all’evoluzione della propria squadra. Ma non vuol dire che il calcio italiano è scaduto o in ritardo, è un modo diverso di interpretarlo».

Chivu sulle rotazioni

«Diouf e Luis Henrique hanno giocato meno per ora ma hanno margini di crescita, ad oggi non li reputo ancora pronti ma non vuol dire che non gli ho dato la possibilità. Forse con tante partite ravvicinate ho avuto meno tempo per ascoltarli e spiegargli cose, ma hanno qualità, la vedo ogni giorno e arriverà il momento in cui si sbloccheranno e li vedremo in campo più spesso».