Mohamed Salah a grandissima sorpresa ha rinnovato – insieme a Virgil Van Dijk – il proprio contratto con il Liverpool, spazzando via tutte le voci che lo accostavano ai club sauditi. Nel corso di una stagione in cui è stato il grande protagonista di una squadra che ha cavalcato la Premier League, vincendo il titolo con largo anticipo, il campione egiziano ha deciso di continuare la sua carriera in quel club che lo ha visto diventare uno dei migliori al mondo e che, oggi, gli permette quanto meno di sognare di essere uno dei candidati alla vittoria di un Pallone d’Oro che ha sempre sfiorato, ma che non è mai riuscito a ottenere. Sono stati questi alcuni dei temi trattati da Momo Salah nell’intervista rilasciata ai microfoni di France Football.
La vittoria della Premier
«Era il mio obiettivo principale. È stata la prima volta nella mia carriera che ho messo il campionato sopra la Champions League. È stato così straziante non poter festeggiare con i nostri tifosi nel 2020, a causa della pandemia, che volevo assolutamente, insieme a tutta la squadra, offrire questo ai nostri tifosi e alla città. Nove mesi dopo, la promessa è stata mantenuta. »
Il rapporto tra Salah e Mané
«C’era tensione con Sadio. Attenzione, siamo stati professionali fino alla fine, non credo che abbia influito sulla squadra. È umano volere di più, lo capisco, è un concorrente. Fuori dal campo non eravamo molto vicini ma ci siamo sempre rispettati. La gente può pensare quello che vuole, è un suo diritto. Ma invito tutti a vedere che quello che ha dato più assist a Mané sono stato io (18). Possiamo guardare ai fatti ma, ovviamente, è più facile buttare fuori frasi del genere, fa notizia, so come funziona».
Il rinnovo di Salah con il Liverpool e la possibilità di andar via
«No, sono sicuro di essere una leggenda del Liverpool! (ride, ndr) Scherzi a parte, oggi sono in forma, mi alleno, mi preparo e gioco. E, una volta a casa, ho concentrato tutta la mia attenzione sulla mia famiglia. Quindi non ho molto tempo per sentirlo. Ma se me lo chiedi, allora sì, so di essere una leggenda. In questa stagione, nonostante tutte le incertezze sul mio rinnovo, i tifosi hanno visto che ho dato tutto, senza barare, senza fare calcoli. E qui, forse più che altrove, è quello che rispettano di più. I dubbi sul rinnovo? Sembra che alla fine sia stato un grande vantaggio (ride) perché ho avuto la migliore stagione statistica della mia vita (49 partite, 33 gol e 23 assist in tutte le competizioni con il mio club). La possibilità che fosse la mia ultima stagione qui forse mi ha dato la voglia di sfruttarla al meglio e dare tutto per vincere questo titolo che mi ero promesso. Avevo quella mentalità: se la società non vuole rinnovarmi, nessun problema, chiudiamo nel migliore dei modi in modo che io esca dalla porta principale. Possibile addio? Era una possibilità, sì. In effetti, è stato un po’ strano: stavamo facendo una stagione incredibile e c’era questa trattativa che non era facile. Alla fine tutto ha funzionato: siamo campioni e io resterò per altre due stagioni».