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Nostalgia da brividi: Guardiola ammette di sentire la mancanza di Klopp

Guardiola nostalgico. Alla vigilia della sua millesima panchina, il tecnico del City ammette: "Mi manca Jürgen Klopp"
Pep Guardiola, allenatore Manchester City
Pep Guardiola, allenatore Manchester City (Getty Images)

Mentre Pep Guardiola si prepara a celebrare la sua millesima panchina in carriera, il genio catalano non riesce a scrollarsi di dosso un velo di nostalgia. L’imminente scontro di domenica tra il suo Manchester City e il Liverpool ha risvegliato i ricordi della rivalità più intensa e significativa della sua carriera: quella con Jürgen Klopp.

Guardiola ha ammesso senza mezzi termini di sentire la mancanza del suo grande avversario tedesco, un’ombra ingombrante che aleggia ancora sui big match inglesi.

La rivalità che ha riscritto la storia

La battaglia tra Guardiola e Klopp non è nata in Inghilterra; i due si sono fronteggiati per la prima volta in Germania, con Pep alla guida del Bayern Monaco e Klopp del Borussia Dortmund. Ma è in Premier League che la loro rivalità ha raggiunto l’apice, dando vita a sfide considerate tra le migliori in assoluto dell’era moderna.

Le loro squadre, City e Liverpool, si sono contese il titolo fino all’ultima giornata in ben due occasioni, stabilendo nuovi, folli parametri di punteggio per vincere il campionato.

In vista del suo millesimo gettone – un traguardo straordinario raggiunto dopo le esperienze con Barcellona B, Barcellona, Bayern e ora City – Guardiola ha espresso il suo rammarico per l’assenza del tedesco. “Se dovessi scegliere un rivale per questa pietra miliare personale, che voglio condividere con molte persone, loro [il Liverpool di Klopp] sarebbero il meglio. La destinazione ha deciso così ed è bello viverlo,” ha dichiarato il tecnico, riconoscendo la squadra del Merseyside come il più grande rivale in questo Paese.

L’ammissione di un maestro

La loro rivalità è sempre stata intrisa di un profondo rispetto reciproco, spesso suggellato da calorosi abbracci al fischio finale. Nell’ultima stagione in cui si sono affrontati, le loro squadre non sono riuscite a superarsi, con due pareggi per 1-1, uno all’Etihad e l’altro ad Anfield.

Ora, Guardiola confessa quanto Klopp lo abbia costretto a superare i suoi limiti: “Sotto il profilo di Jürgen o sotto il mio, credo che ci siamo sempre rispettati. Ho avuto la sensazione che Jürgen mi abbia dato tantissimo e mi manca. Mi ha dato tantissimo nel senso che, per battere quel ragazzo, ho dovuto pensare, lavorare e fare ancora di più, per migliorare.

Questo è il complimento più alto che un maestro di tattica possa fare: l’avversario che ti spinge costantemente verso l’eccellenza.

Con 715 vittorie su 999 partite, il palmarès di Guardiola è innegabile, ma il catalano mantiene l’umiltà, attribuendo il merito del successo ai giocatori eccezionali con cui ha lavorato. Eppure, anche con tutti i trofei vinti, è evidente che l’assenza del suo più grande antagonista ha lasciato un vuoto emotivo sul campo.